II Centro di Aggregazione Giovanile "Casa San Giuseppe" l'8 giugno 2022 ha chiuso definitivamente un percorso lungo più di 100 anni che ha reso il Centro una presenza fondamentale nella vita delle ragazze e dei ragazzi di Bozzolo (MN), grazie alla preziosa opera della Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa (Suore di Maria Bambina) e del servizio di educatori, operatori e volontari che si sono succeduti nel tempo.
La storia del C.A.G. Casa San Giuseppe
Una storia nata da molto lontano…
La Comunità di suore che gestiva la Casa fa parte della Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa fondata a Lovere (Bergamo) il 21 Novembre 1832 e successivamente riconosciuta come Ente privato Ecclesiastico (R. D. 12/12/1932 n. 2012) con lo scopo di essere strumento visibile di carità operosa.
In territorio mantovano a Bozzolo, l'ideatore dell'opera nelle sue radici più remote fu il parroco di Bozzolo, il sacerdote Giuseppe Villa che nel 1880 diede inizio a una Congregazione religiosa, “Le Ancelle di San Giuseppe”, per rispondere alle esigenze della gioventù del paese. Nel 1905 esse aprirono anche un “Orfanotrofio”, ma in seguito a varie vicende, la Congregazione si trovò senza mezzi finanziari e quindi nell'impossibilità di mantenere gli impegni assunti.
Nel 1916 il Vescovo di Cremona, Monsignor Cazzani, persuase le religiose a sciogliersi e a unirsi alle Suore della Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, dette di "Maria Bambina". Fiorirono con rapida espansione le scuole elementari private, l’asilo, il doposcuola e il pensionato studenti che proseguirono e si svilupparono con buon successo.
Dopo la seconda guerra mondiale, accanto all’orfanotrofio femminile, sorse un "collegio per ragazze" dei paesi limitrofi intenzionate a proseguire gli studi frequentando la scuola media o le scuole professionali di Bozzolo.
Quando la scuola media divenne "scuola dell'obbligo" il collegio cessò la sua funzione.
La richiesta da varie parti della Provincia di accogliere bambini e bambine con difficoltà familiari, orfani/e o in situazione di bisogno, aumentò, tanto che nel 1970 l’orfanotrofio, per rispondere alle richieste, si trasformò in "Istituto Educativo Assistenziale" (I.E.A.) con il fine di accogliere ed educare minori di ambo i sessi (dai tre ai sedici anni per le femmine e dai tre agli undici anni per i maschi), con preferenza a gruppi di fratelli e sorelle, normodotati, orfani, abbandonati, figli di emigrati, affidati da diversi Enti: E.N.A.O.L.I., Comune, Provincia o da rispettivi tutori.
Il 18 maggio 1992, in previsione della cessazione dell’istituzionalizzazione dei minori, venne presentata alla Provincia la domanda per l'annullamento dell'I.E.A e l'apertura della “Comunità Alloggio per Minori” (C.A.M.) che venne battezzata col nome “Arcobaleno”.
Il 30 marzo 1993 si chiese all'USSL 50/52 di includere la Comunità Alloggio nel "Piano socio‑assistenziale".
Dal 1 Luglio 1992 la Congregazione offrì un servizio educativo ai minori normodotati presso Casa San Giuseppe, in due diverse modalità: la Comunità Alloggio con un massimo di nove posti letto; il doposcuola per circa cinquanta minori che frequentavano la scuola primaria, con servizio mensa a richiesta.
Il 31 dicembre 2010 chiuse la Comunità Alloggio per Minori “Arcobaleno”, ma continuò e si ottimizzò la risorsa di Casa San Giuseppe per i bambini della scuola primaria del territorio che nel contempo, il 1 gennaio 2009, la Regione accredità come Centro di Aggregazione Giovanile.
Il giorno 8 giugno 2022, il Centro di Aggregazione Giovanile "Casa San Giuseppe", ha chiuso definitivamente il servizio.
La Comunità di suore che gestiva la Casa fa parte della Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa fondata a Lovere (Bergamo) il 21 Novembre 1832 e successivamente riconosciuta come Ente privato Ecclesiastico (R. D. 12/12/1932 n. 2012) con lo scopo di essere strumento visibile di carità operosa.
In territorio mantovano a Bozzolo, l'ideatore dell'opera nelle sue radici più remote fu il parroco di Bozzolo, il sacerdote Giuseppe Villa che nel 1880 diede inizio a una Congregazione religiosa, “Le Ancelle di San Giuseppe”, per rispondere alle esigenze della gioventù del paese. Nel 1905 esse aprirono anche un “Orfanotrofio”, ma in seguito a varie vicende, la Congregazione si trovò senza mezzi finanziari e quindi nell'impossibilità di mantenere gli impegni assunti.
Nel 1916 il Vescovo di Cremona, Monsignor Cazzani, persuase le religiose a sciogliersi e a unirsi alle Suore della Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, dette di "Maria Bambina". Fiorirono con rapida espansione le scuole elementari private, l’asilo, il doposcuola e il pensionato studenti che proseguirono e si svilupparono con buon successo.
Dopo la seconda guerra mondiale, accanto all’orfanotrofio femminile, sorse un "collegio per ragazze" dei paesi limitrofi intenzionate a proseguire gli studi frequentando la scuola media o le scuole professionali di Bozzolo.
Quando la scuola media divenne "scuola dell'obbligo" il collegio cessò la sua funzione.
La richiesta da varie parti della Provincia di accogliere bambini e bambine con difficoltà familiari, orfani/e o in situazione di bisogno, aumentò, tanto che nel 1970 l’orfanotrofio, per rispondere alle richieste, si trasformò in "Istituto Educativo Assistenziale" (I.E.A.) con il fine di accogliere ed educare minori di ambo i sessi (dai tre ai sedici anni per le femmine e dai tre agli undici anni per i maschi), con preferenza a gruppi di fratelli e sorelle, normodotati, orfani, abbandonati, figli di emigrati, affidati da diversi Enti: E.N.A.O.L.I., Comune, Provincia o da rispettivi tutori.
Il 18 maggio 1992, in previsione della cessazione dell’istituzionalizzazione dei minori, venne presentata alla Provincia la domanda per l'annullamento dell'I.E.A e l'apertura della “Comunità Alloggio per Minori” (C.A.M.) che venne battezzata col nome “Arcobaleno”.
Il 30 marzo 1993 si chiese all'USSL 50/52 di includere la Comunità Alloggio nel "Piano socio‑assistenziale".
Dal 1 Luglio 1992 la Congregazione offrì un servizio educativo ai minori normodotati presso Casa San Giuseppe, in due diverse modalità: la Comunità Alloggio con un massimo di nove posti letto; il doposcuola per circa cinquanta minori che frequentavano la scuola primaria, con servizio mensa a richiesta.
Il 31 dicembre 2010 chiuse la Comunità Alloggio per Minori “Arcobaleno”, ma continuò e si ottimizzò la risorsa di Casa San Giuseppe per i bambini della scuola primaria del territorio che nel contempo, il 1 gennaio 2009, la Regione accredità come Centro di Aggregazione Giovanile.
Il giorno 8 giugno 2022, il Centro di Aggregazione Giovanile "Casa San Giuseppe", ha chiuso definitivamente il servizio.